«Basta un niente per cambiare tutto, ma è necessario che quel niente sia un passo fermo e deciso, che sia un modo per non poter più tornare indietro. […] Haroldo Conti ci narra della libertà, della scelta consapevole di abbandonare ogni vincolo per diventare qualcosa di diverso, qualcosa che forse non c’è».
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